Approvata la legge di stabilità 2015/I giovani avvocati

Confermato il nuovo regime dei minimi: sui redditi sino a 15.000 euro la tassazione passa dal 5 % al 15%, con un coefficiente di redditività del 78% e nessun limite d’età. Il nuovo trattamento fiscale, che si applica solo alle partite iva aperte dal 1° gennaio 2015, è decisamente peggiorativo rispetto alla disciplina vigente, salvo che per la fascia di reddito compresa tra 12.000 e 15.000 euro.

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Il peggioramento del trattamento fiscale dei professionisti, soprattutto per i giovani avvocati, i quali non beneficiano dei famosi 80 euro di Renzi, è stato fortemente contestato, considerato che la precedente imposta del 5 % è stata per molti professionisti una rampa di lancio per entrare nella professione senza lacci e lacciuoli fiscali e burocratici.

Poteva durare in Italia? Evidentemente no.

Resta una tenue speranza: il Governo, di fronte alle proteste dei professionisti (non certo dell’Avvocatura, del tutto silente), pare abbia assicurato un riordino dei minimi con la riduzione dell’aliquota dal 15 % al 10-12 % e l’elevazione dei redditi da 15.000 a 26-30.000 euro, da effettuare in occasione dell’attuazione della delega fiscale, di cui alla legge n. 23/2014, che scade il 27 marzo 2015.

Nell’attesa, registriamo i probabili effetti della (contro)riforma dei minimi: l’espulsione di migliaia di giovani avvocati dal mercato legale, l’incentivo al sommerso e la minore concorrenza sui servizi professionali. Davvero complimenti.

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