Arbitrato e legge di stabilità 2015

Quando il Governo aveva bisogno di risorse, quali che fossero, aumentava il costo della benzina e delle sigarette. Dal 1° marzo 2002 ai due tradizionali borsellini si è aggiunto il contributo unificato, utile per tutti i bisogni, ma sempre meno per far funzionare la giustizia.

L’ultima proposta del Ministro della Giustizia, on. Orlando, inserita nella legge di stabilità, è di introdurre un credito d’imposta fino a 500 euro per favorire le negoziazioni e gli arbitrati. II Governo stima che dai tribunali e dalle corti d’appelli potranno essere trasferite in sede arbitrale circa 500.000 cause l’anno e che i procedimenti di negoziazione assistita saranno circa 100.000 l’anno (!). Francamente nutriamo forti dubbi su queste stime, delle quali non conosciamo i dati di partenza. Come finanziare, comunque, il credito d’imposta che si tradurrà in minori entrate per lo Stato, stimate in 54 milioni? Naturalmente con l’aumento del 10% del contributo unificato, che rappresenta il salvadanaio per ogni Governo. Ad ogni collega viene allora spontaneo domandarsi: ma a furia di aumentare il contributo, non diminuiranno, almeno sul medio-lungo periodo, le cause con conseguente riduzione del gettito erariale?

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